domenica 29 aprile 2012

Stelle rosse a Portofino


Apro un occhio pigro prima della sveglia, disturbata da un suono stridulo. Lo sguardo vola alla finestra: rondini!
Salto giù dal letto eccitata. L’Omonero è meno vispo ma, ormai lo so, anche lui non sta nella pelle.
Si carica, si va.
Il mare è calmo e sull’acqua una strana, bassa foschia crea uno scenario piratesco.



Al  diving è puro delirio: Scubapro Day. Centosettanta persone da portare in acqua, centosettanta persone che vogliono provare ogni sorta di attrezzatura.
E... se girassimo i tacchi?
La figlia della Regina Madre impartisce ordini da un walkie-talkie, in giro è un brulicare di subbi spaesati e guide impanicate.
Ci si sbeffeggia nei soliti modi.
“Maddai, ancora con la stagna! Esagerato!”
“Ne riparliamo quando usciamo! Ahr! Ahr!” ride sguaiato Superpippo.


Mi infilo a fatica nello spogliatoio – rosa – delle femmine; con un gomito ben piantato in un orecchio e dopo una serie di frustate al neoprene, riesco ad entrare nella muta.
Riemergo, cerco lo sguardo (sbigottito) dell’Omonero tra mille corpaccioni inguainati, lo trovo, scappiamo verso il porticciolo.
Un’invasione. E mi torna in mente…
Le info per arrivare al luogo del Tequinox hanno un buco. L’ultimo punto chiaro è una trattoria-pizzeria cagata nel nulla della campagna toscana, poi boh.
“Scendiamo a chiedere. E, già che ci siamo, mangiamo un boccone, che poi sai come va.”
Scegliamo un tavolino vicino alla finestra, tra famiglie domenicali e bambini urlanti.
Fuori si ferma un furgone variopinto. Targa francese. Due cyberfanciulli, capelli rosa e piercing ovunque, entrano e chiedono informazioni per raggiungere il paese della Festa. Se ne vanno. Pochi minuti e la scena si ripete. E ancora e ancora, una processione di mezzi improbabili e personaggi surreali. Noi ci godiamo la pizza e le facce sempre più attonite degli abitanti locali. 
Esco a fumarmi una sigaretta. 
Il pizzaiolo e il cameriere:
“L’è tutt’il giorno che arriva gente assurda! E tutti a chiedere dello stesso posto!”
“Sì. Han detto che c’è un rave!”
“Un che? Un rally?”


Ancora rido. E rido al porticciolo di Nervi, e ride l’Omonero quando, indicando l’espressione allibita di una coppia di turisti al cospetto dell’esercito di inguainati, gli dico:”Ti ricordi il Tequinox?”

Montiamo l’attrezzatura pigiati in un angolo mentre il primo gommone sta per partire. Un subbo si sbraccia verso una tizia seduta su un muretto accanto a noi:
“Sicura che non vuoi venire?”
“Certo che sono sicura! Anzi, se affondate mi fate un favore!”


Al banchetto dello spaccio Scubapro, un tizio col sottomuta tempestato di patacche (PADI AOD, RESCUE DIVER, DEEP DIVER, NIGHT DIVER, REDEIPIRLA) chiede di provare una stagna. Minchia, io sto grondando.
Leggo la lista dei subbi in gommone con noi. Hanno tutti brevetti superiori. Ottimo: guida tutta per noi, nonostante il casino si scende in tre. La situazione migliora un pelo.
Tocca a noi.
Il mare è V E R D E.
Di nuovo.
Penso a Veliger: “Kinokuzza, fattelo un tuffo dove si vede l’acqua blu, una volta!”
Eh.
“Però è calmo. Dai, guarda, sembra olio.”
“Sì. Prima spremitura.”
Ci ancoriamo alla Targhetta. Giù!
In realtà  è meno peggio di quanto sembrasse. O, forse, mi sto abituando ai tuffi torbidi.
La guida mi si avvicina, traffica, mi attacca un moschettone, macheccazz… Oh! Che carino! Mi ha ceduto la sua torcia!
Eddaiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Un nuovo gioco!!!! D’improvviso, ho 3 anni. Scruto in ogni pertugio, un granchio batte in ritirata, illumino le stelle marine (ROSSE! Sono ROSSE, cazzo, non MARRONI!), una cerniotta, due vacchette di mare e…

Ooooooooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

Corallo! Rosso! Con tutti i polipetti bianchi di fuori!
Sono ipnotizzata, la mano che regge la torcia è insensibile, non me ne andrei più. 
Ma è ora di girare le pinne. 
Nuvole di castagnole ci circondano, da sotto un masso si allunga una murena, dentici e saraghi ci salutano mentre torniamo in superficie.
Sul gommone:
“Omonero Omonero Omonero Omonero!!!!”
“Sì, lo so. Vuoi comprare una torcia!
Perspicace!






domenica 22 aprile 2012

La cucaracha


Il tempo di merda ci fa saltare i piani: niente Nizza, oggi, ci è passata la voglia.
Ipotizziamo un piano B:
Io:”Andiamo al cinema a vedere Pollo alle Prugne?
Omonero: “Lo danno in un cinema solo (un cinemuscolo scomodissimo), alle 18”.
Adoro il livello culturale elevatissimo di questo paese.
Piano C: aspettiamo di vedere se il tempo migliora e, nel frattempo, prenotiamo l’hotel a Lanzarote.

Booking. La salvezza di noi viaggiatori MISCI. Seleziono le date, ordino i risultati per prezzo per camera doppia.
Quattrocentottantacinque euro per 17 notti.


Gli appartamenti si trovano in una tranquilla zona residenziale di Lanzarote, a soli 500 metri dalle spiagge di Puerto del Carmen. A vostra disposizione una piscina all'aperto e un parcheggio gratuito.
Questo moderno complesso è situato nel quartiere di Tías, a pochi minuti dall'aeroporto di Lanzarote.
Tutti gli alloggi  presentano un balcone privato, una cassetta di sicurezza e un soggiorno/camera da letto con TV satellitare. Sono inoltre provvisti di una cucina completa con frigorifero e bollitore.


Punteggio clienti: 7.5

Come sempre, vado a leggere i commenti di chi c’è stato: voglio capire il perché dei giudizi negativi prima di prenotare. In genere, le lamentele lagnose di chi non può stare due settimane senza connessione mi fanno ridere.

Leggo prima gli italiani:

Manca il forno a micronde ma c'è il bollitore ed il tostapane e tutto il necessario per la cucina escluso il colapasta.

L'appartamento si presenta apparentemente pulito, ma alzando le lenzuola del letto ho trovato peli pubici... E sul muro macchie strane. Poi il bagno non presenta alcuna norma igienica, sulla seduta del water ho trovato una macchia di pipì essiccata del precedente inquilino..è inutile aggiungere altro.

Siamo arrivati a mezzanotte dopo un giorno intero di viaggio. Avremmo voluto farci una bella doccia, ma non c'era neanche una saponetta per lavarci! Abbiamo chiesto ma ci è stato risposto che ognuno se lo compra...

La pulizia non è proprio il loro forte. Gli asciugamani vengono cambiati ogni due giorni, ma sono asciugamani con buchi (piccoli, ma sempre buchi sono). Inoltre in una settimana ho ucciso ben 3 bacoli giganti e di sicuro qualcuno mi è sfuggito.

L'unica pecca, probabilmente di tutti gli appartamenti della zona, è stata che abbiamo trovato delle cucarachas in camera (insetti tipo scarafaggi ma grandi il doppio e marroni) abbiamo quindi preso del baygon al supermercato che almeno ce le faceva trovare stecchite!!

Quando arrivi c'e' un signore per niente accogliente, ma dopo il check in non lo si vede piu' quindi non importa.

Qualche formica ogni tanto ma niente di trascendenziale

Mi sto rotolando. Trovo un russo, non posso che tradurre con Google (ma nessuno vuole regalarmi un Pesce Babele?):

L'hotel è situato in un posto abbastanza tranquillo. Il rumore di una strada trafficata può essere ascoltato.  Pulizia pulito, cameriere ascoltare le richieste. 
E’ conveniente per la scomparsa del mare. Comunque, i fan del calcio lasciato tracce di composti aromatici. Appartamento - un posto ideale per coppie che vogliono scherzare insieme.

O__O"

Passo agli spagnoli:

El café del desayuno y las lonchas de jamón que parecían filetes de carne!

Las cucarachas de nuestra habitación. A parte de ser del tipo roja alada gigante, podías oirlas corretear por el marco de la puerta del baño, donde estaba localizada la plaga o nido.

Leggo ad alta voce, ridendo come una matta:

“Había dos cucarachas muertas en el baño.”

“Meglio muertas che vivas”, commenta l’Omonero. Giusto. Ho prenotato.



LA CUCARACHA
LA CUCARACHA
YA NO PUEDE CAMINAR
PORQUE NO TIENE
PORQUE LE FALTA
MARIJUANA POR FUMAR






...muoio...



sabato 21 aprile 2012

Nomen omen

Valentina      Serena         Maria.
Così mi hanno chiamato. A me!
Frenetica      Irrequieta     Tuttomenochesanta.


Questo mondodimmerda mi ha insegnato a placare l'inquietudine con lo shopping.
Così, stamattina, che mi sembra di avere un gatto vivo e incazzato nella pancia, ho fatto acquisti:





Funzionerà?


venerdì 20 aprile 2012

Darsi Guariti


Venerdì.
Finalmente il sole.
La vetrina del fruttarolo mi tenta con un cestino di fragoline di bosco.
Uuuhhhh.


Perchè resistere, mi chiedo.
I Crystal Castles a palla, mano sinistra sul volante, mano destra nelle fragole, sfreccio verso Nuovo Recinto.


 Le fragole erano STREGATE: sembra proprio un'ottima giornata.



Arriva il Coglione. Merda, ma di venerdì? Pericolosissimo. Si trascina dietro il suo Ultimo Schiavo, lingua penzoloni, sguardo adorante. Che pena.
Penso a Gèc finalmente libero, penso a com'era bello l'altra sera.
Penso a Gèc che, finalmente, beato lui, si è dato guarito.

Avrete sentito di gente che si dà malata. Voi stessi vi sarete dati malati, qualche volta. Ma avete mai pensato di darvi guariti?

La cosa andrebbe così. Una volta avuto il principale in linea, direste:

Ascolti, sono stato male fin da quando ho cominciato a lavorare lì, ma oggi sto bene e quindi non intendo venirci più.

Darsi guariti.

Tom Robbins, Il Nuovo Sesso: Cow girl 







martedì 17 aprile 2012

Truciolo è alla mia porta!



Quando ero piccola (ma piccolapiccola, eh) ero follemente innamorata di TRUCIOLO.
Truciolo, sì, Enzo Avallone, il ballerino di Heather Parisi. Quello che cantava Ti chiami Africa.


http://www.youtube.com/watch?v=5htB-1HFxH4&feature=related


Non ho ancora capito
che donna sei tu
voli altissimi
e tuffi profondi
nel mare
una rondine nel blu
dopo un po' ti butti giù
c'e' una grande confusione
dentro te
tu che
ti chiami Africa

occhi di cielo
dell' Africa
cuore di sale
dell' Africa
stare lontani
e' mal d'Africa
tu sei tanto giovane
ma non sei mica un giocattolo
io d'ora in poi faro' crescere
quella tua briciola
d'anima
esplorare il tuo corpo
cercare su te
le sorgenti del Nilo
le piene d'amore
e il deserto fiorira'
il deserto fiorira'
tu sarai la rosa
dei pensieri miei
perchè
ti chiami Africa


(sto lacrimando)


Ero innamorata, dicevo. E OGNI VOLTA che suonavano alla porta speravo fosse LUI, TRUCIOLO, venuto a prendermi e portarmi via, cavallo bianco e calzamaglia a righe.
Ecco. Oggi, nonostante l'ennesima giornata avvilente a Nuovo Recinto, per un attimo sono tornata bambina e Truciolo è venuto a rapirmi...


http://www.sandronedazieri.it/la-linea-del-tempo/


lunedì 16 aprile 2012

Invasione a Nuovo Recinto


Devo finire un lavoro TASSATIVAMENTE (pena la disintegrazione istantanea: è sufficiente un mezzo giro del MagicAnelloMassone) entro mezzogiorno; lavoro che sarà inviato a Vecchio Recinto, che sarà stampato dai Vecchi Vicini, che sarà Timbrato e Firmato da TheBrain per poi essere portato AllafieradellEst.


Mi cambiano continuamente le carte in tavola, ogni minuto sbatto il muso contro un nuovo ostacolo che neanche nel Labirinto degli Specchi, il PC sente la fretta e s'incazza e si pianta, con la coda dell'occhio vedo sfrecciare il Bianconiglio: "Addio! Goodbye! E' tardi assai!"
Le undici; il suono pernacchioso della porta della Reception; vociare sconosciuto; tizie, vassoi, bottiglie, odor di focaccia.
Macheccazz?
Cerco di restare concentrata, il PC si è trasformato in una slot machine impazzita, devo concludere, devo QUAGLIARE, non voglio scomparire, non ancora, non così.
La porta continua a vomitar dentro gente mai vista che, noncurante dei nostri capini chini sulle tastiere, sbraita sguaiata.
Fumo dal naso e dalle orecchie, scaccio la curiosità come farebbe un asino con una mosca sul culo, nondevodistrarmi, cisonoquasi.
Capitan Brucaliffo si materializza alle mie spalle (ci dev'essere un passaggio di Collegamento Istantaneo tra l'Ammiraglia di Vecchio Recinto e la mia scrivania) e fa per baciarmi. Mi scosto seccatissima e, senza distogliere lo sguardo dal monitor:
"Devo finire una cosa in fretta."
Lui si irrigidisce (ma, anche, si ammoscia) e gelido:
"Vedi di fare anche bene."
"Le due cose non vanno d'accordo", rispondo con un tono che suona come un MAVAFFANCULO.


Uno ad uno, come ubbidendo ad un comando subliminale, gli abitanti di Nuovo Recinto si alzano, raggiungono i Vocianti, le Leccornie, Capitan Brucaliffo, CuboBoss.
Tutti tranne me che, finalmente, riesco ad inviare il file a Vecchio Recinto.
Click.
L'adrenalina in circolo, faccio un respiro profondo e rivolgo, ora sì, l'attenzione a ciò che accade.
Il buffet genera mostri in modo direttamente proporzionale al conto in banca. Che orrore.


Spazzolato lo spazzolabile (mi chiedo per quanto tempo ristagnerà nell'Openspeis l'odore di origano e cipolla) si arriva al dunque: i Vocianti sono i Nuovi Vicini, CuboBoss ringrazia tutti auspicando fantacollaborazioni future mentre io, che non mi sono mossa dalla mia postazione, vorrei solo...







mercoledì 11 aprile 2012

Undiciaprile

Mi sveglia il Diluvio Universale. 
Dj Random, quel pazzo rompicoglioni che abita nella mia testa, lancia a palla Colpo Di Pistola (Subsonica). 


Ritorno sui miei passi
E adesso contali bene
Il tempo che è passato
Non è una buona ragione
Ho idea che non mi basti
Lo scambio di un'opinione
E neanche l'imbarazzo
Con cui mi mostri le scuse
La muta del serpente
Nasconde il tuo vero nome
Di chiacchiere suadenti
Sono già stato a lezione
Baciando la fiducia
Con un rasoio a due lame
Hai fatto molta strada
Sacrificato persone
Tutta la tua arrogante danza
La sicurezza di chi è sempre a tempo
Il giusto slalom sfavillante e attento
Di chi da sempre intona l'ultima parola

Ti farò male più di un colpo di pistola
È appena quello che ti meriti

Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi vergogno dei miei limiti e lividi
Come ti gira dopo un colpo di pistola
Ti vedo un po' a corto di numeri
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi seccare coi tuoi alibi 




Un ghigno mi si disegna in faccia. 
No. Non ci vado a Nuovo Recinto, stamattina. 
Salto in macchina, direzione centro. 
Parrucchiere-caffè-wifi. Servizio (quasi) completo: ci starebbe giusto perfetta una sigaretta... 
Chioma scintillante, mi sorrido soddisfatta dal riflesso di una vetrina. 

Buona giornata.







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lunedì 2 aprile 2012

Dragone d'Aprile


Venerdì una bruciante umiliazione a Nuovo Recinto mi ha fatto versare lacrime di fuoco e rabbia.
Sabato catatonico sul divano, tra pessimo cinema e piani di fuga.
Domenica mi sveglio stropicciatissima, gli occhi pesti. 



Cielo plumbeo, forse piove.
In loop nel cervello: Un buon subacqueo deve saper rinunciare.
Mi sento come se avessi ingoiato un sacco di cemento. L’Omonero è del suo miglior umore Cupezza Mammamia.

“Andiamo. Poi vediamo.”

Il mare non è certo una tavola e al porticciolo di Nervi l’acqua è marrone e densa.
“Si va al Dragone”.
Il primo tuffo dopo il brevetto OWD era stato proprio al Dragone. Mi era venuto un mezzo attacco di panico; il ricordo non aiuta.

“Mi butto in acqua. Poi vediamo.”

Il freddo nei calzari mi scuote.
“Stiamo vicini”, dice MaxTestaRasata, la nostra guida: “Non si vede un cazzo!”
Alè.

Inizia la discesa, la catena scompare presto in un nulla lattiginoso. Da sotto salgono bolle, astronavi di luce, e un filamento trasparente (uova di qualcosa?) danza davanti ai miei occhi. Sento che uno zigomo si solleva. 


Il fondale si intravede appena e il viaggio verso la parete è un volo ovattato; mi ascolto: non sto male. Anzi! 
In pace, nel silenzio, realizzo ciò che la volta precedente, causa fifa, avevo solo intuito: è bellissimo, qui sotto! Spaccature da cui spuntano cernie labbrute, fenditure e budelli, tetti ricoperti di margherite, nudibranchi, anemoni e spirografi, pescetti d’argento e ricci salepepe .
E la parete scende, scende sotto di me, non vedo la fine, ho un brivido…
Max punta nel blu; noi, fiduciosi, lo seguiamo, ritroviamo la catena, risaliamo lenti.
Arranco sul gommone (siamo gli ultimi), mi infilo pile e cerata e mi rannicchio, già felice, contro l’Omonero.
D’improvviso una virata brusca quasi mi manda a sbattere il muso contro le bombole, “Ma che caz..”
“Delfini!”
“Ma eh?! Di nuovo?!”
Sono un gruppetto (4? 5? 8?), ci siamo in mezzo, non si capisce se siamo noi a seguire loro o loro noi, saltano fuori dall’acqua in perfetto sincrono (ma come fanno?), sono di fianco, sono sotto, sono sopra, sono… sono lì!
Inginocchiata a prua, sento le lacrime sulla faccia; mi giro verso l’Omonero:
“Ma non ti viene da piangere?”
“Mica sono un frignone, io.”
In effetti...