venerdì 5 giugno 2015

Ti asmo

Quando hai un attacco d'asma, ti manca il respiro. Quando ti manca il respiro, fai fatica a parlare. La frase ti rimane bloccata in gola a causa della quantità d'aria limitata che riesci a espellere dai polmoni. Non riesci a dire molto, tra le tre e le sei parole. Questo ti porta a provare rispetto per la parola. Te ne vengono in mente un sacco, di parole. Scegli le più importanti, ma anche pronunciare quelle ti costa molto. Non è come per la gente sana che butta lì tutto quello che le viene in mente come se fosse spazzatura. Quando qualcuno dice "ti amo" durante un attacco d'asma, la cosa è ben diversa. C'è una bella differenza. La differenza di una parola. E una parola è moltissimo perché quella potrebbe essere "sedersi", "ventolin" o persino "ambulanza."

Etkar Keret

lunedì 18 maggio 2015

30 giorni ha novembre...

... con April Giugno e Settembre. Di ventotto ce n'è uno, tutti gli altri ne han trentuno.

Quindi: avete ancora tredicigiornitredici per acchiapparvi l'ebook di Subacquei Cattivi alla microba cifra di Due Euro Meno Un CItto. 

Due Euro Meno Un Citto!

Lo trovate qui:

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E in tutti questi altri posti qui.

Spicciatevi: giugno è qui che bussa. 


martedì 28 aprile 2015

ANNUNCIAZIO' ANNUNCIAZIO'

Amico! Amico di terra, di mare, di lago; amico subbo o snorkelista, viaggiatore acquatico o spiaggiatico; l'ebook di Subacquei Cattivi è in offerta a soli novantanove citti! Ma fai presto, bando agli indugi, che tra una settimana torna a pieno prezzo!

Non puoi perdertelo: dentro ci trovi gente come Alberico.

Alberico era uno difficile da immaginare in vacanza. Il suo tempo libero, cioè quando non era incazzato, lo trascorreva coi suoi ragni. Possedeva una coppia di tarantole giganti della Guaiana, una specie cannibale. La femmina mangiava il maschio dopo l’accoppiamento. Sperava di godersi un giorno la scena, ma doveva aver preso una coppia balorda, perché non c’era modo. Quei due ragni, pur maschio e femmina, si consideravano amici e andavano a spasso insieme, cacciavano insieme, si toglievano reciprocamente i parassiti, ma non trombavano. In compenso gli tenevano il diving pulito: da quando c’erano loro in giro se si vedeva un topo era un topo morto, e anche scarafaggi e farfalle piano piano erano spariti. Ma anche i clienti.


Come John.

Ne aveva abbastanza di idioti che cercavano insulsità tanto minuscole da dover usare una lente per vederle, e il relitto del Liberty a Tulamben era facile e poco profondo . Lui voleva squali tigre e caverne, luoghi bui dove incontrare navi fantasma, relitti e mostri che spuntavano dalla nebbia nera. Altro che pescetti colorati e cavallucci pigmei! Gli mancavano le kelp, le foreste di alghe brune. E l’acqua fredda di casa sua.



O come questo tizio orrendo qui.

Occhi cisposi, naso da pugile. Fa scorrere la lingua sulle gengive e spinge i denti in fuori uno dopo l’altro, uno bianco uno nero uno bianco uno nero due bianchi, come tasti di un pianoforte suonato dall’interno.
Lo spazzolino nel bicchiere è spettinato e secco, in disuso da quando ha deciso che era inutile, che tanto prima o poi avrebbe messo la dentiera, così com’era stato per sua madre e suo padre e sua sorella grande, e dunque perché sprecare energie a tenere pulito qualcosa che presto sarebbe morto? Porteresti a lavare l’auto che stai per rottamare? Lo spazzolino era rimasto nel bicchiere, e prima s’era ricoperto d’una patina verde, poi s’era seccato e le setole si erano aperte come spighe secche. Aveva scoperto che gli piaceva tenerlo lì, quello spazzolino. Specie se c’era gente per casa. Era iniziato tutto così.



Subacquei Cattivi. Lo trovi QUI.

SUBACQUEI CATTIVI
Claudio Di Manao
Marco Benedet
Valentina Morelli

sabato 25 aprile 2015

Un parere in merito alla pornografia

Non c'è dissolutezza peggiore del pensare.
Questa licenza si moltiplica come gramigna
su un'aiuola per le margheritine.

Nulla è sacro per quelli che pensano.
Chiamare audacemente le cose per nome,
analisi spinte, sintesi impudiche,
caccia selvaggia e sregolata al fatto nudo,
palpeggiamento lascivo di temi scabrosi,
fregola di opinioni - ecco quel che gli piace.

In pieno giorno o a notte fonda
si uniscono in coppie, triangoli e cerchi.
Poco importa il sesso e l'età dei partner.
I loro occhi brillano, gli ardono le guance.
L'amico travia l'amico.
Figlie snaturate corrompono il padre.
Il fratello fa il ruffiano per la sorella minore.

Preferiscono i frutti
dell'albero vietato della conoscenza
alle natiche rosee dei rotocalchi,
a tutta questa pornografia in definitiva ingenua.
I libri che li divertono non sono illustrati.

Il loro unico svago - particolari frasi
segnate con l'unghia o a matita.
È spaventoso in quali posizioni,
con quale sfrenata semplicità
l'intelletto riesca a fecondare l'intelletto!
Posizioni sconosciute perfino al Kamasutra.

Durante questi convegni solo il tè va in calore.
La gente siede sulle sedie, muove le labbra.
Ognuno accavalla le gambe per conto proprio.
Un piede tocca così il pavimento,
l'altro ciondola liberamente nell'aria.
Solo ogni tanto qualcuno si alza,
si avvicina alla finestra
e attraverso una fessura delle tende
scruta furtivo in strada.

Wislawa Szymborska

Egon Schiele - Nude with raised leg



mercoledì 11 marzo 2015

E se vi dico cattivi...

Finalmente è uscito, e lo potete acquistare qui, su Scubashop, in esclusiva!  ;) 



È il nuovo libro di Claudio Di Manao, una raccolta di racconti salati cui hanno contribuito altri due tizi marini: Marco Benedet, medico veterinario, istruttore, scrittore.
E... Bè, sì, ci sono pure io, l'abissimbranauta




Cosa accomuna due professionisti come loro e me? Facile: gli incontri che si fanno per mare. 
Per mare si conoscono persone, per mare nascono amicizie e amori. 
Ma, che tu sia un Supereroe della subacquea o una Paperottola alle prime armi, niente può impedire a certi mostri di fiutarti. Seguirti. Assaggiarti.

Sto parlando di Kraken


Di misteriose creature aliene? 


Di alligatori albini giunti al mare dopo un lungo viaggio nelle fogne di nuovaiorche?



Forse.
Di sicuro posso dirvi che, dopo aver letto Subacquei Cattivi, non sarete mai più in grado di affittare con spensieratezza una muta, un erogatore, una maschera, un paio di pinne.




Buona lettura, amici. 

domenica 22 febbraio 2015

Riapertura



Un'altra cosa che potreste fare, come optional, è rendervi conto che ci sono sei stagioni, non quattro. La poesia delle quattro stagioni è completamente sbagliata per questa parte del pianeta, ecco forse perché siamo quasi sempre così depressi. Insomma, spesso e volentieri la primavera non sembra affatto primavera, e novembre non c'entra niente con l'autunno, e così via. Ecco la verità sulle stagioni: la primavera sono maggio e giugno! Cosa c'è di più primaverile di maggio e giugno? L'estate sono luglio e agosto. Fa un caldo boia, no? L'autunno è settembre e ottobre. Le vedete, le zucche? Sentite l'odore di quel falò di foglie secche. Poi viene la stagione chiamata "Chiusura". È il periodo in cui la natura chiude i battenti. Novembre e dicembre non sono l'inverno. Sono la chiusura. Poi arriva l'inverno, gennaio e febbraio. Accidenti! Quanto sono freddi! E poi cosa arriva? Non la primavera. La riapertura. Che altro potrebbe essere aprile?


Kurt Vonnegut
"Quando siete felici, fateci caso"
minimum fax


venerdì 9 gennaio 2015

Grande Cocomero

Allora.
Stamattina ho citato François Cavanna, fondatore di Charlie Hebdo. Per intenderci, ho riportato questa cosa qui:

Voi, i cristiani, gli ebrei, i musulmani, i buddisti, gli scintoisti, gli avventisti, i panteisti, i testimoni di questo e di quello, i satanisti, i guru, i maghi, le streghe, i santoni, quelli che tagliano la pelle del pistolino ai bambini, quelli che cuciono la passerina alle bambine, quelli che pregano ginocchioni, quelli che pregano a quattro zampe, quelli che pregano su una gamba sola, quelli che non mangiano questo e quello, quelli che si segnano con la destra, quelli che si segnano con la sinistra, quelli che si votano al Diavolo, perché delusi da Dio, quelli che pregano per far piovere, quelli che pregano per vincere al lotto, quelli che pregano perché non sia Aids, quelli che si cibano del loro Dio fatto a rondelle, quelli che non pisciano mai controvento, quelli che fanno l’elemosina per guadagnarsi il cielo, quelli che lapidano il capro espiatorio, quelli che sgozzano le pecore, quelli che credono di sopravvivere nei loro figli, quelli che credono di sopravvivere nelle loro opere, quelli che non vogliono discendere dalla scimmia, quelli che benedicono gli eserciti, quelli che benedicono le battute di caccia, quelli che cominceranno a vivere dopo la morte.
Tutti voi, che non potete vivere senza un Babbo Natale e senza un Padre castigatore.
Tutti voi, che non potete sopportare di non essere altro che vermi di terra con un cervello.
Tutti voi, che vi siete fabbricati un dio “perfetto” e “buono” tanto stupido, tanto meschino, tanto sanguinario, tanto geloso, tanto avido di lodi quanto il più stupido, il più meschino, il più sanguinario, il più geloso, il più avido di lodi tra voi.
Voi, oh, tutti voi
NON ROMPETECI I COGLIONI!
Fate i vostri salamelecchi nella vostra capanna, chiudete bene la porta e soprattutto non corrompete i nostri ragazzi.

Qualcuno si è offeso. Qualcun altro si è incazzato. Qualcun altro ancora sosteneva che sfottere i credenti equivalga a negare quella libertà che si vorrebbe difendere.

Ora.
Alla luce di proteste critiche e musi lunghi, sento il bisogno di rendere chiaro e inequivocabile il mio pensiero.
Credo che ognuno sia libero di credere in ciò che vuole.
Sono atea, mi sento nipote dei polpi e figlia delle bertucce, sono nata da una cellula-pisello e da una cellula-patata, e finirò la mia esistenza come cibo per vermetti o pesci che tanto chissenefotte, mica me ne accorgerò.
Perdonatemi: ai miei occhi chi crede in dio, in qualunque dio, è tenero come Linus che aspetta il Grande Cocomero. Ma che ognuno faccia la sua vita, scelga la sua strada, i suoi princìpi, i suoi valori, i suoi lumi, le sue consolazioni.



Quello che succede, quello che è successo e che succederà ancora e ancora, non ha niente a che vedere con la libertà di Linus di continuare a scrivere e a credere nel Grande Cocomero.

Uccidendo (anche) Wolinsky, i fascioislamisti hanno voluto uccidere la ribellione, l’anticonformismo, l’amore per la libertà, l’onestà intellettuale, la risata rivoluzionaria, l’intelligenza ironica, la creatività libera, l’irriverenza caustica, la capacità di opporsi a ogni convenzione, a ogni autorità. 

Il giorno in cui la religione sarà una faccenda privata personale spirituale intima, il giorno in cui la religione non avrà nulla a che vedere col potere col denaro con l’educazione, la satira religiosa non avrà nemmeno più motivo d’esistere.
Fino a quel giorno, difenderò il diritto e sosterrò il dovere di sottolineare incongruenze, evidenziare contraddizioni, sbeffeggiare tabù, condannare orrori.