sabato 17 settembre 2011

Blasfemie


Io: "quando facciamo un altro tuffo?"
Bak:"presto."
Io :"andiamo a vedere il Cristo degli Abissi? Sono curiosa!"
Bak: "fico! Così ci moltiplica i pesci!"
Poi si blocca. Si illumina, sorride beato.
"Che c'è?"
"TUTTA QUELL'ACQUA TRASFORMATA IN VINO!!!!"
Sto ancora ridendo....


lunedì 12 settembre 2011

Portofino seconda!


Un amico neosubbo ci propone un tuffo a Portofino con un'associazione subacquea. 
"Sono una coppia. Hanno un gommone piccolo, si andrebbe solo in quattro". 
Penso al circo della volta precedente e dico: "perchè no?"
All'una siamo al diving. LUI è un omino magro magro, coi modi bruschi tipici della liguria, ma si capisce che ha un cuore di polpetta con le uvette e i pinoli.
Briefing. "Vi porto alla grotta dell'Eremita. E' un'immersione tranquillissima. Si scende lungo la catena fino a 15 m, poi si raggiunge la parete e si scende a 22. Più giù non potete finire: c'è il fondale! Se siamo fortunati, incontriamo Momo (o Moma? mah...)"
"Chi?"
"E' una cernia di 20 chili. Ma non è detto che abbia voglia di farsi vedere". Eh beh...
Pronti via. Semistagna, calzari, maschera al collo. Carichiamo il resto dell'attrezzatura su un carretto cingolato e attraversiamo la spiaggia di Sori. Orpo, abbiamo tutti gli occhi addosso.
LUI ci indica un gommone con tanto di ombrellino a 30 mt da riva. "Dobbiamo arrivare lì a nuoto".
Coraggio! Puff! Pant! Eccoci!
Sul gommone c'è LEI. Frizzante, simpatica, sbandiera allegramente i suoi 65 anni.
"Vi immergete tutto l'anno?" le chiedo.
"D'inverno? Scherzi? D'inverno andiamo a sciare!" 
 Ah, ecco... 

Finalmente ci siamo. Scende LUI, poi l'amico subbo, poi l'UOMO NERO e, per ultima, io.
La visibilità è discreta (sabato scorso era decisamente meglio), c'è molta sospensione. Sono tranquilla. All'inizio il respiro è un po' veloce, ma in poco tempo si regolarizza. Ecco, sto volando! Tantissime cernie, saraghi, dentici; le solite castagnole curiose, una quantità di stelle marine, qualche Pinna Nobilis.

Ad un tratto, LUI indica un punto.
Non capisco subito.
Poi la vedo. MOMO! UUUURKA! Appoggiata a uno scoglio, ci scruta; ha un'aria severa con quella "sguessera"e lo sguardo torvo. Io e l'Uomo Nero ci guardiamo, ci sorridiamo, io squittisco. 
Le giriamo un po' intorno, poi ci allontaniamo e proseguiamo. La parte finale sulla franata rocciosa è scenografica. Passiamo sotto una volta: è emozionante vedere il blu dall'altra parte.
Sosta di sicurezza completamente avvolti da castagnole blu. E' ora di uscire. Tempo di immersione: 58 min. Aria residua: 70 bar.
E stavolta, affanno, ti ho fregato! 



lunedì 5 settembre 2011

Portofino Mon Amour - racconto semiserio


Finalmente il mare ha smesso di fare il dispettoso. Ci siamo. La mia prima immersione dopo il brevetto.
Al diving c'è un casino assurdo: gente che torna, gente che smonta, gente che mangia, gente che monta.
Litigo con la muta, mi scortico un dito, controllo tutto, provo a respirare: fa uno strano fischio.  
"E' normale?" chiedo. "Si, tranquilla, poi in acqua non lo fa più". Mi fido.
Saliamo sul gommone. Siamo in 19: il barcarolo, 14 SuperSubbi (tra cui il mio istruttore) e 4 open: io e l'Uomo Nero, una fanciulla che viene dai monti, uno strano tizio dall'aria un po' Emo che non comunica con nessuno, non sorride, si guarda i piedi.
Il cielo è velato, il mare è calmo.
Arriviamo al punto d'immersione. I SuperSubbi sono dentro in un attimo. Tutti meno due, che si offrono per dare una mano a noi Pippe. In realtà non ce ne sarebbe bisogno, ma il SuperSubbo è molto carino e vederlo inginocchiato ad infilarmi le pinne mi regala un certo piacere...  

"Libero!" 
Uh? Ah! 
Mi sveglio, capriola, sono giù. Urca! E' tutto blu! Vedo la catena e le bolle dei SuperSubbi. Tiro fuori il capino dall'acqua, siamo tutti pronti. Ok? Ok! Si scende!
Si scende... si fa per dire! Sgonfio il gav, espiro... niente. 
FFFFFFFFFFFFFF!!! 
Mi concentro: espiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiroooooooooooooooooooooooo.... 

aspetto... 

ecco, ecco! 
Scendo! 

Scendiamo lungo la catena, compenso, scendiamo. 
A 10 metri ci allontaniamo dalla catena per raggiungere la parete. Scendiamo ancora un po'. Uno strano suono... fiiiiiiifiiiiiii.... fiiiiiiiifiiiiiiiii... L'erogatore FISCHIA!
Ma non avrebbe dovuto smettere, una volta in acqua? 
Il respiro si accorcia, il fischietto si infittisce, fiiifiiifiiifiii, cerco di contare: UNODUETRECOLCACCHIO, 'sto suono asmatico mi fa salire l'ansia, non conto più, un CLICK nel cervello, P A N I C O, bevo (o me lo sono immaginato?), lotto con tutta me stessa contro l'unico pensiero: TORNA SU, TORNA SU, TORNA SU! Cerco l'Uomo Nero, non è abbastanza vicino, trovo L'Emo, gli stritolo una mano, gli faccio segno QUALCOSANONVA - credo di avere questa espressione: 

In un attimo, il mio istruttore è di fronte a me...
Il peggio è passato. Ripartiamo, mentre io mi sforzo di ignorare il fischietto. E, finalmente, mi godo lo spettacolo.
Cernie ciccione (fiiiiifiiiiii), nuvole di castagnole, anemoni (fiiiiii.....fiiiii) , stelle, margherite, donzelle, saraghi (fi.........fi)... Arriviamo sotto un tetto, un'esplosione di colori mi stordisce e mi riempie il cuore. Non sento neanche più il fischietto! Sono in estasi, ma... è ora di risalire.
Eh?! MA... MA... ma se abbiamo appena cominciato!!!

E va beh... Si torna su, ci siamo tutti, si riparte. Il cielo è coperto, inizia a piovere. Ma stavolta, tempaccio, ti ho fregato!