lunedì 5 settembre 2011

Portofino Mon Amour - racconto semiserio


Finalmente il mare ha smesso di fare il dispettoso. Ci siamo. La mia prima immersione dopo il brevetto.
Al diving c'è un casino assurdo: gente che torna, gente che smonta, gente che mangia, gente che monta.
Litigo con la muta, mi scortico un dito, controllo tutto, provo a respirare: fa uno strano fischio.  
"E' normale?" chiedo. "Si, tranquilla, poi in acqua non lo fa più". Mi fido.
Saliamo sul gommone. Siamo in 19: il barcarolo, 14 SuperSubbi (tra cui il mio istruttore) e 4 open: io e l'Uomo Nero, una fanciulla che viene dai monti, uno strano tizio dall'aria un po' Emo che non comunica con nessuno, non sorride, si guarda i piedi.
Il cielo è velato, il mare è calmo.
Arriviamo al punto d'immersione. I SuperSubbi sono dentro in un attimo. Tutti meno due, che si offrono per dare una mano a noi Pippe. In realtà non ce ne sarebbe bisogno, ma il SuperSubbo è molto carino e vederlo inginocchiato ad infilarmi le pinne mi regala un certo piacere...  

"Libero!" 
Uh? Ah! 
Mi sveglio, capriola, sono giù. Urca! E' tutto blu! Vedo la catena e le bolle dei SuperSubbi. Tiro fuori il capino dall'acqua, siamo tutti pronti. Ok? Ok! Si scende!
Si scende... si fa per dire! Sgonfio il gav, espiro... niente. 
FFFFFFFFFFFFFF!!! 
Mi concentro: espiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiroooooooooooooooooooooooo.... 

aspetto... 

ecco, ecco! 
Scendo! 

Scendiamo lungo la catena, compenso, scendiamo. 
A 10 metri ci allontaniamo dalla catena per raggiungere la parete. Scendiamo ancora un po'. Uno strano suono... fiiiiiiifiiiiiii.... fiiiiiiiifiiiiiiiii... L'erogatore FISCHIA!
Ma non avrebbe dovuto smettere, una volta in acqua? 
Il respiro si accorcia, il fischietto si infittisce, fiiifiiifiiifiii, cerco di contare: UNODUETRECOLCACCHIO, 'sto suono asmatico mi fa salire l'ansia, non conto più, un CLICK nel cervello, P A N I C O, bevo (o me lo sono immaginato?), lotto con tutta me stessa contro l'unico pensiero: TORNA SU, TORNA SU, TORNA SU! Cerco l'Uomo Nero, non è abbastanza vicino, trovo L'Emo, gli stritolo una mano, gli faccio segno QUALCOSANONVA - credo di avere questa espressione: 

In un attimo, il mio istruttore è di fronte a me...
Il peggio è passato. Ripartiamo, mentre io mi sforzo di ignorare il fischietto. E, finalmente, mi godo lo spettacolo.
Cernie ciccione (fiiiiifiiiiii), nuvole di castagnole, anemoni (fiiiiii.....fiiiii) , stelle, margherite, donzelle, saraghi (fi.........fi)... Arriviamo sotto un tetto, un'esplosione di colori mi stordisce e mi riempie il cuore. Non sento neanche più il fischietto! Sono in estasi, ma... è ora di risalire.
Eh?! MA... MA... ma se abbiamo appena cominciato!!!

E va beh... Si torna su, ci siamo tutti, si riparte. Il cielo è coperto, inizia a piovere. Ma stavolta, tempaccio, ti ho fregato! 


1 commento:

Raffy ha detto...

Ahah! Più o meno la stessa espressione che ho avuto anche io la prima che sono andata sott'acqua e che è successo qualcosa con il respiratore. Tipo che ho iniziato a tossire e non sapevo che cazzo fare...madrededios che paura! Poi l'istruttore (io trovo che siano degli angeli, rassicurano sempre!) è riuscito a calmari, respira, respira ed è finito tutto nel blu dipinto di blu :-)