Dico sempre che
pagare per farsi pubblicare i libri è come comprarsi la medaglia d’oro alle
olimpiadi.
Ma le piccole case
editrici che scelgono di pubblicare libri di qualità anziché spennare scrittori vanesi non hanno vita facile.
Qui c’è un tizio caparbio
che da sette anni tiene in piedi I Sognatori e che, in un post accorato (e pure
un po’ incazzato propositivo) lancia un SOS prova a mollare un calcio al secchio d'acqua stantia dela cultura italiana per vedere se dal fondo emerge
qualcosa di buono.
Una campagna di
autofinanziamento.
Un altro che chiede
soldi?
No. Chiede che si
comprino i suoi libri.
Perché sono belli e
meritano di essere letti.
Io, per esempio, ho
letto questo qui,
un libro così saporito che l’ho
ingollato in un boccone.
E stamattina mi sono
comprata questo,
perché proprio lo
voglio sapere cos’era successo a Boccamare di Sotto prima che il misterioso
alchimista Corrado Pratt…
Seh, mica ve lo dico
che ha combinato Corrado Pratt. Sennò poi non lo comprate, il libro.
E, visto che sono
ricca, me so' accattata pure questo, che mi ha incuriosito.
Ma andateci a
guardare, nel catalogo de I Sognatori.
Aldo Moscatelli merita di
riuscire a portare avanti il suo progetto.
Noi meritiamo di
leggere libri belli.
Che, come già dicevo
non so più dove, libri brutti dovrebbe essere un ossimoro.
5 commenti:
Due piccoli chiarimenti:
1) non sono incazzato, solo "propositivo con grinta". M'incazzavo anni fa, quando non mi era ben chiara la situazione della nostra editoria, e i meccanismi che la regolano. Quando verrà il tuo turno (tuo e di Alain), l'atteggiamento sarà identico;
2) l'articolo non lancia un SOS. Immagina che la cultura italiana sia un secchio pieno di acqua stantia: io ogni tanto mollo qualche calcio per vedere se dal fondo emerge qualcosa di buono.
Per il resto, grazie del supporto e... ottimi acquisti!
Aldo
Giusto. Che le parole sono importanti.
:)
Aggiungo che "Il funerale della balena" è stupenderrimo, e spero ti piaccia almeno la metà di quanto è piaciuto a me.
E che I Sognatori meriterebbero di esistere anche pubblicando un solo libro all'anno, se quel libro fosse all'altezza di questo ;)
se devo giudicare dalle parole di Aldo, non posso che essere d'accordo con lui e complimentarmi per il suo coraggio e la sua abnegazione. E magari sfogliare il catalogo ed acquistare qualche libro, previo suggerimento della rossa che impazza. Sorvolo sul fatto di pagare per farsi pubblicare un libro. Porto l'esperienza personale di una persona (che anche blogger ma non ancora 'critica' per quel che ne so) che è arrivata al 3o libro pubblicato a pagamento quando in un mondo normale qualcuno avrebbe dovuto fermarla dopo il primo (che ho acquistato e letto, per inciso). IL dramma è che il libro in quanto tale è un prodotto di mero consumo, ormai. Dura l'arco della promozione iniziale e finchè tiene l'eco. Non è più visto come un qualcosa che diventa parte di te e che di tanto in tanto ritiri fuori dalla libreria, spolveri e rileggi, ritrovando parole o situazioni di cui sentivi la mancanza. Per i "miei" libri, tutti, è così. Anche se, confesso, ho un kindle.
Zio Maiale
Pure io c'ho l'ebook reader. Ma non lo vedo in alternativa ai libri cartacei, piuttosto in aggiunta. Così come mangio le trofie E il sushi. :)
Bentornato, Zio Maiale! <3
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