lunedì 3 marzo 2014

Lucrezia e Alice a quel paese

Silvia Ziche
Lucrezia e Alice a quel paese
Rizzoli Lizard






















« Un giullare è un essere multiplo; è un musico, un poeta, un attore, un saltimbanco; è una sorta di addetto ai piaceri alla corte del re e principi; è un vagabondo che vaga per le strade e dà spettacolo nei villaggi; è il suonatore di ghironda che, a ogni tappa, canta le canzoni di gesta alle persone; è il ciarlatano che diverte la folla agli incroci delle strade; è l'autore e l'attore degli spettacoli che si danno i giorni di festa all'uscita dalla chiesa; è il conduttore delle danze che fa ballare la gioventù; è il cantimpanca [cantastorie]; è il suonatore di tromba che scandisce la marcia delle processioni; è l'affabulatore, il cantore che rallegra festini, nozze, veglie; è il cavallerizzo che volteggia sui cavalli; l'acrobata che danza sulle mani, che fa giochi coi coltelli, che attraversa i cerchi di corsa, che mangia il fuoco, che fa il contorsionista; il saltimbanco sbruffone e imitatore; il buffone che fa lo scemo e che dice scempiaggini; il giullare è tutto ciò e altro ancora. »

(E.Faral, Les jongleurs en France au Moyen age [I giullari in Francia nel Medio Evo])

Così Silvia Ziche: essere multiplo, saltimbanco, ci intrattiene agli incroci delle strade; cantastorie acrobata, danza sulle mani (e che mani!), e ci diverte mostrando i difetti di un gruppo di tizi in piedi lì, davanti a noi. 

Ridiamo.

Finché non ci accorgiamo che le sue mani reggono uno specchio.





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