Così, a caldo. Non so cosa ne uscirà. Ma sento che devo.
Pochi minuti fa, immersa nel controllo dei rilievi del progetto di quell'autostrada maledetta, il cellulare suona. È l'Omonero: "Scendi un attimo. E fatti prestare un accendino."
Uh?
Rubo l'accendino arancione a Pepè: "Oh, se ti ha portato una canna chiamami!"
Scendo le scale di corsa, un punto interrogativo sulla testa.
Lui ha la faccia da Gatto Mammone. Mi porge un foglio. Lo leggo. O meglio: comincio a leggerlo, ma arrivata alla parola GIURAMENTO mi si annebbia la vista. Alzo la testa, incontro i suoi occhi, cinesi più che mai.
Senza dire una parola, apre lo sportellino dello scooter, mi toglie l'accendino dalle mani e, mostrando un sacco di denti, tira fuori due bottigliette di Campari Soda: "Ti piacciono le cose rosse, no?"
Anche a te, penso.
Non riesco a parlare. Prima di ogni sorso, brindo. Tre sorsi, tre CINCIN.
L'incubo è finito.
"Ora non posso più chiamarti Omonero."
"D'ora in poi, chiamami Fritz."
6 commenti:
Urca che velocità! Non ero nemmeno arrivato a casa che cari amici (Elia) già si congratulavano.
CINCIN
Saverio
Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Valentina
www.peekabook.it
e bbravvvo bbachisio!!!!!!!!!!!ajjòòòò!!
cincin, Save! :-)
Amore.
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